Dino De Santis Presidente di Confartigianato Torino: “Bene le sanzioni contro le frodi ma servono norme durature”
Confartigianato Torino, sulla scia delle dichiarazioni espresse dal Presidente nazionale Marco Granelli, esprime gradimento per l’approvazione delle nuove modifiche, varate dal Consiglio dei Ministri, relative al superbonus e alle detrazioni in edilizia, che sbloccano la cessione dei crediti, consentendo così una ulteriore cessione dopo la prima verso soggetti collegati, direttamente o indirettamente, all’intervento, rimettendo in moto il comparto delle costruzioni e facendo ordine in tutto il sistema della riqualificazione degli immobili. Plaudendo anche per l’inasprimento dei controlli contro le frodi, Confartigianato Torino auspica che le regole definite oggi, siano stabili e durature, condizione che restituirebbe alle imprese la certezza di poter lavorare e pianificare i loro interventi.
In Piemonte il Sistema Casa offre lavoro a oltre 81.422 imprese (oltre la metà riguardano l’edilizia) di cui il 48,9% artigiane (39.800 realtà), che impiegano oltre 170mila addetti.
In base agli ultimi dati della Camera di Commercio, emerge che nel 2021 in Piemonte sono nate 24.958 nuove aziende edili. Il balzo è del +19,2% rispetto alle 20.942 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2020.
“Finalmente il Governo ha fatto la necessaria, e auspicata, chiarezza sull’indirizzo che vuole dare al bonus110% e alle detrazioni del “sistema casa” – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – e, soprattutto, sugli obiettivi che vuole raggiungere. La nuova strada individuata dall’Esecutivo rappresenta una scelta equilibrata anche per colpire le frodi che danneggiano tutti, a cominciare proprio dalle imprese del settore costruzioni. Ora rimane aperto il problema della cessione del credito fra fornitori e distributori di componenti all’interno delle filiere: ci auguriamo possa essere considerato e risolto nell’ambito dell’esame parlamentare”.
“La possibilità di due ulteriori “cessioni” del credito era il nostro obiettivo minimo – aggiunge De Santis – noi non abbiamo mai contestato le regole ma il loro continuo, e repentino, stravolgimento che non ha permesso, fino a oggi, alle imprese, ai dipendenti, ai tecnici e ai cittadini di pianificare il risanamento e l’ammodernamento delle abitazioni, bloccando anche investimenti e lavoro che contribuiscono alla transizione green del Paese. Serve una stabilità normativa”.
Il decreto prevede la possibilità di due ulteriori “cessioni” del credito “solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo. Le modalità attuative delle disposizioni relative alla cessione e alla tracciabilità del credito d’imposta (il cosiddetto bollino), da effettuarsi in via telematica, saranno definite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate. Inoltre inasprite le sanzioni che arrivano fino a 5 anni di carcere e 100mila euro multa per i tecnici che attestano il falso”.
Per Confartigianato Torino, se è stato condivisibile e doveroso l’intento di contrastare le frodi con efficaci attività di controllo, non è stato altrettanto condivisibile che si siano registrate ben 9 modifiche normative negli ultimi 20 mesi, una ogni 68 giorni.
“Quest’ultima stretta sui crediti fiscali non ha fatto altro che fermare le imprese serie e sane che operano in uno dei settori che sta garantendo investimenti e lavoro e che contribuisce alla transizione energetica ed ecologica – sottolinea Chiara Ferraris, referente edilizia di Confartigianato Torino – e gli effetti negativi delle continue modifiche si stanno già vedendo con la riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione. A livello nazionale, a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a novembre 2021).”
Per Confartigianato è positivo anche il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica sul nuovo prezzario da applicare ai lavori per il superbonus 110%, che recepisce molte delle indicazioni richieste dalle imprese di Confartigianato e introduce un importante elemento di stabilizzazione sul fronte dei costi per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare.
“Come da noi richiesto, i costi massimi specifici indicati nel prezziario sono al netto di IVA, prestazioni professionali, opere relative alla installazione e manodopera per la messa in opera dei beni – conclude Ferraris – è stata accolta, pertanto, la nostra richiesta di eliminare l’onnicomprensività prevista nelle bozze del decreto”.