La scrittrice Concetta Pedullà ci mette davanti alla possibilità di allargare i nostri orizzonti
Concetta Pedullà non è una maga e non ha la bacchetta magica ma, con “Psichesie”, il suo ultimo libro, ci consegna lo spazio della creatività e della fantasia. Uno spazio sottovalutato, dimenticato, spesso sacrificato. Uno spazio di possibilità, di alternative, di risvolti, di porte che si aprono. Uno spazio di potere da recuperare.
“Psichesie” è tutto e niente: un neologismo coniato dalla Pedullà per racchiudere un tour psichedelico che, in quattro racconti autonomi e slegati da qualsiasi apparente filo logico, si traduce negli effetti speciali dei pensieri in libertà.
Fuori pista si possono scoprire mondi imprevisti.
Sulla scia delle intuizioni, dei desideri, della leggerezza, si imparano nuove letture della realtà.
Oltre i confini, al di là del seminato, incontriamo la forza della nostra creatività.
Sembra sorridere, di questa dimensione extra ordinaria, la Pedullà. E forse sorride perché si è avventurata nei racconti con lo slancio e la curiosità di chi molla gli ormeggi, accetta il rischio e abbraccia la voglia di navigare nella vita.
In effetti “Psichesie” è l’invito ad abbandonare talvolta la strada battuta per cogliere le occasioni della fantasia. L’allegra esortazione a non spegnere mai la luce alla nostra mente e a ciò che può concepire.
Non è un gioco, è un libro che ci ricorda quanto possiamo essere e fare, una raccolta di storie che ci accompagna nell’esperienza che possiamo fare se lasciamo la riva, le abitudini, le convenzioni, i limiti, e proviamo a vedere cosa troviamo, quanto ci trasformiamo, dove arriviamo.
“Psichesie” riattiva la girandola di sogni che troppo spesso ci neghiamo, chiudiamo nel cassetto, non ci concediamo di inseguire.
L’autrice più che svelare cosa sono le Psichesie, ci stuzzica evocando seducenti orizzonti che si allargano:
«Psichesie sono magiche evoluzioni di libere riflessioni. Sotto l’impulso dell’istinto, seguendo le sensazioni, fidandoci del fiuto, magari c’è proprio quello che la nostra immaginazione ha a lungo accarezzato… Vale la pena cedere alla tentazione delle visioni. Invece di definirle, è meglio credere alle Psichesie come misteri che ciascuno può interpretare e respirare a suo modo. Gli orizzonti asfittici? Potrebbero essere soltanto un errore, un piccolo scherzo della vista corta!»
<Un libro strano, una lettura che conduce lontano>, recita la quarta di copertina.
Può darsi conduca innanzi tutto out of the comfort zone. Ma anche fuori dalla paura, dagli assolutismi assurdi, dalla negatività.
Ci possiamo leggere dentro una sfida bellissima. Quella ad affrancarci da lacci e lacciuoli, a spalancare lo sguardo in ogni direzione, a tenere i sensi sintonizzati sull’attenzione, per essere pronti a farci sorprendere dalle opportunità.
“Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa” (Albert Einstein).
Anche per Concetta Pedullà credo esista un verbo che si diverte a sparigliare le carte, fare spallucce alle regole e bearsi dei risultati: osare.
Buone “Psichesie” a tutti!
Irene Spagnuolo