Bonus edilizi fermi al palo. A rischio 49mila imprese artigiane edili piemontesi
Chiara Ferraris (referente edilizia di Confartigianato Torino): “Quello che sta accadendo nell’edilizia è un vero e proprio stillicidio di palleggio di responsabilità.”
“I bonus nell’edilizia avrebbero dovuto rilanciare l’economia e invece ci troviamo nella situazione paradossale di dover affrontare problemi di liquidità e quindi di sopravvivenza”.
Il volano che dovrebbe far ripartire il mattone grazie ai fondi stanziati dallo Stato, con il supporto delle banche, si chiama Superbonus 110%.
Ma ad oggi sono tante, troppe, ancora le incertezze cui deve far fronte il comparto edile piemontese rappresentato da 49mila imprese edili artigiane che impiegano 150mila addetti.
“Dopo la ratifica del Decreto Aiuti bis del 20 settembre scorso e la successiva pubblicazione nella Gazzetta ufficiale si sperava che le banche sbloccassero le pratiche della cessione del credito per il Superbonus e per gli altri incentivi edilizi. Ma ad oggi tutto tace e la questione crediti è ferma al palo. Infatti le banche anche dopo la circolare dell’agenzia delle Entrate che recepisce il Decreto sono ancora in stand-by soprattutto per i crediti maturati nel 2021 e non ancora riscossi dalle aziende”.
E’ il commento di Chiara Ferraris, referente edilizia di Confartigianato Torino sui bonus edilizi.
Confartigianato Torino segnala che quello dei crediti incagliati per lavori incentivati dai bonus edilizi ha rappresentato e continua ad essere un grave problema per le imprese delle costruzioni. I continui interventi correttivi introdotti nella normativa avevano di fatto paralizzato il meccanismo delle cessioni del credito, con la conseguenza di depotenziare fortemente lo strumento dei bonus in edilizia e mettere a rischio migliaia di imprese che ad oggi non riescono a cedere il proprio credito maturato dopo aver praticato ai clienti lo sconto in fattura.
“Quello che sta accadendo nell’edilizia è un vero e proprio stillicidio di palleggio di responsabilità che fa molto male alle imprese del settore. -continua Ferraris – Stiamo parlando infatti di crediti maturati su lavori dei vari bonus eseguiti nel 2021 che stanno facendo fallire imprese che hanno lavorato fino ad oggi quasi gratis, non avendo potuto incassare i crediti dovuti.”
“Siamo convinti che le frodi sui bonus edilizi vadano arginate ma, non commettiamo l’errore di fare di tutt’erba un fascio. -incalza Ferraris – Ricordiamo che i bonus nell’edilizia avrebbero dovuto rilanciare l’economia e invece ci troviamo nella situazione paradossale di dover affrontare problemi di liquidità e quindi di sopravvivenza. Con il continuo blocco dei crediti, di fatto, si è deciso di penalizzare l’intero comparto delle costruzioni portando alla crisi imprese piccole e piccolissime che hanno cercato in questi mesi di sopravvivere con l’innesto nelle aziende dei capitali dei titolare. Ma questi capitali non sono senza fondo, per cui oggi è necessario che le pratiche già istruite e in ordine con la documentazione siano tradotte in liquidità immediata pena la chiusura di tante aziende con il licenziamento dei propri dipendenti.”
“Questa è una vera e propria emergenza che sta mettendo a rischio le 49mila imprese edili artigiane del Piemonte. -continua Ferraris – Soprattutto le piccole e piccolissime che, fidandosi dello Stato e delle sue leggi hanno affrontato i lavori relativi ai bonus con la certezza di avere, anche se dilatati nei tempi, i soldi necessari per le spese sostenute. Il comparto dell’edilizia così come può essere volano dell’intera economia può diventare il baratro di tutti.”.
“Chiediamo, inoltre, – conclude Ferraris -una proroga delle scadenze dei vari bonus per via dei cantieri fermi da mesi per mancanza di liquidità delle imprese. I bonus edilizi devono, infine, diventare un intervento strutturale da dispiegare in un arco di tempo lungo, 20 o 30 anni, calibrandoli in modo che sia garantita la loro sostenibilità”.