Il 1 maggio si festeggia la Festa del Lavoro: una giornata che ricorda tutti gli sforzi fatti dai nostri nonni e bisnonni per avere delle condizioni di lavoro migliori, eque e giuste.
Come nasce il 1 maggio?
Il 1 maggio ha origine in America nel 1886, data in cui la Federation of Organized Trades and Labour Unions (FOTLU), proclamò uno sciopero generale per chiedere condizioni di lavoro migliori nelle fabbriche. Proprio il primo maggio del 1967 l’Illinois aveva introdotto la giornata lavorativa di 8 ore. L’obiettivo dello sciopero era anche quello di far estendere la legge su tutto il territorio.
Gli scioperi di Chicago continuarono per alcuni giorni, ma ebbero purtroppo una svolta tragica poiché ci furono diversi morti e un processo che si concluse con 5 condannati a morte per impiccagione.
Lo sciopero degli Stati Uniti, ma soprattutto la tragedia di piazza Haymarket, divennero il simbolo delle rivendicazioni degli operai in tutto il continente, fino ad arrivare in Europa con Parigi che nel 1980 aprì la sua prima manifestazione internazionale.
In Italia, la festa del 1 maggio, arriverà nel 1889 con uno spostamento al 21 aprile durante gli anni del Fascismo.
Perché è importante il 1 maggio?
La festa del Lavoro è importante per ricordare che tutti i benefici che abbiamo oggi, sono frutto di lotte dei nostri predecessori. Una volta si lavorava senza sosta anche 12 o 15 ore al giorno, non c’erano fine settimana e cosa molto più importante molti dei lavoratori non avevano tutele o garanzie. Oggi, invece, abbiamo la possibilità di lavorare da casa, con orari che in molti casi possiamo gestirci. Abbiamo possibilità di ferie, la mutua e i permessi.
Infine, abbiamo il diritto all’istruzione che fino a qualche decennio fa non c’era per i bambini meno ricchi.